Cervicalgia: un effetto sconosciuto

Cervicalgia: un effetto sconosciuto

La cervicalgia, più comunemente detta “cervicale”, è uno dei disturbi più diffusi tra gli over45, se pur inizi ad essere consueto fastidio anche tra persone di età inferiore, a causa di lavori sempre più sedentari, scarsa attività fisica e la cattiva abitudine di flettere il collo per leggere dagli smartphone.

Chi ne soffre conosce bene gli scompensi ed i dolori che dalle vertebre cervicali s’irradiano a collo, spalle e braccia provocando un vero e proprio blocco muscolare. Meno noto invece, è il legame tra il rachide cervicale e i disturbi alla vista.

I legami esistenti tra due strutture come occhi e capo non sono di facile deduzione e spesso alcuni elementi che ne caratterizzano la diagnosi, vengono nascosti da adattamenti che il nostro sistema posturale mette in atto.

I movimenti degli occhi devono mantenere stabile l’asse visivo, inseguire e fissare oggetti che entrano nel campo visivo, consentire una visione unica, esplorare l’ambiente e, queste richieste, vengono sviluppate attraverso un complesso meccanismo coordinativo tra retina, labirinti, articolazioni e muscoli del collo, articolazione Temporo-Mandibolare e muscoli masticatori. Strutture che consentono al corpo di cercare una posizione tale da stimolare in maniera equa le due retine, mantenendo la stabilità di movimento del campo visivo e ordinando i movimenti di occhio e testa.

– Per comprendere appieno l’importanza della vista nella postura basta provare a rimanere in piedi su una gamba sola, a occhi chiusi. Sarà difficoltoso rimanere in equilibrio a lungo, in quanto è la percezione visiva ad assicurare il funzionamento oculare ottimale stimolando in modo equivalente le due retine. –

I muscoli facciali e del collo lavorano in stretta sinergia e ogni volta che gli occhi si muovono, generano un input di contrazione dei muscoli della nuca, per consentire alla testa di cambiare posizione al fine di fissare l’oggetto d’interesse (riflesso oculocefalogiria).

Il sistema visivo è strettamente correlato anche alla postura dunque, poiché eventuali alterazioni della funzione visiva o tensioni della muscolatura oculare possono avere conseguenze nel sistema tonico-posturale, dando luogo a possibili dolori cervicali.

I disturbi della vista possono avere nella postura e nel tratto della muscolatura cervicale o dorsale, la loro causa profonda.

Infatti i tessuti muscolari del collo e della faccia sono in stretta relazione con i muscoli oculomotori fino a generare eventuali problemi di affaticamento della vista, annebbiamento, incapacità di concentrazione, secchezza e prurito agli occhi, sonnolenza, incapacità di attenzione, ecc.

L’occhio non è solo un elemento di visione, ma è anche, – insieme al piede e alla bocca – uno dei recettori più importanti del sistema posturale.

L’occhio è l’organo che ci colloca in rapporto all’orizzonte.

Quando i muscoli che muovono gli occhi sono fuori equilibrio, la nostra percezione dell’ambiente cambia e l’intero corpo cerca di compensare tale fenomeno mettendo in atto una serie di rotazioni e inclinazioni delle spalle e del bacino con il risultato che l’intero allineamento posturale finisce per rimetterci. Il sistema tonico postulare cerca sempre di riportare lo sguardo all’orizzontalità anche creando disfunzioni (agevolando la scoliosi per esempio). Si nota infatti che gli astigmatici inclinano la testa e i miopi tendono a tenere il mento in alto.

Una convergenza oculare insufficiente, rappresenta l’incapacità di mantenere un corretto allineamento degli occhi durante la visualizzazione di un oggetto da lontano e poi da vicino e un’asimmetria muscolare tra i due occhi porterà a un aumento della tensione nella colonna cervicale. Inoltre i nervi della muscolatura dell’occhio, sono in relazione con i nervi della muscolatura del collo e se c’è un problema con la posizione della mandibola, (ad esempio una malocclusione), la muscolatura dell’occhio ed il tono muscolare del collo ne saranno influenzati.

Il trattamento osteopatico degli occhi quindi è di rilevante importanza: basti pensare che se i nostri occhi giocano un ruolo così forte sulla nostra postura e sull’interazione del nostro corpo con l’ambiente circostante, allora sappiamo che il loro buon funzionamento può avere un effetto globale.

Anche il cattivo drenaggio venoso fuori dal cranio apparirà negli occhi, che si percepiranno al tatto sensibile dell’osteopata, “più densi” e meno resistenti. Ciò influenzerà la loro capacità di funzionare correttamente.

L’osteopata, lavorando con gli occhi riesce a monitorare quanto bene il sistema venoso stia drenando il sangue dalla testa, migliorandolo.

Si può affermare che gli occhi siano un’estensione del cervello: le fibre del nervo ottico attraversano il cervello e finiscono nel lobo occipitale. Infatti gli occhi sono il ponte di manipolazione e trattamento per il cervello in una maniera tale che non può essere realizzato con qualsiasi altra struttura. Il 99% dei pazienti dichiara di sentirsi “molto rilassato” a seguito di questi trattamenti.

Appurata la correlazione tra le varie strutture, si sono verificati specifici test su soggetti i cui parametri non fisiologici cervicali potessero essere influenzati da un disturbo visivo:

i pazienti sono stati sottoposti a un trattamento osteopatico che comprende un lavoro fasciale sui muscoli del collo, galea aponeurotica e muscolo temporale, un lavoro di inibizione dei muscoli masticatori e, se necessarie, delle manovre in HVLA.

Di tutti i soggetti, per quelli che non hanno messo gli occhiali ed hanno ricevuto solo il trattamento osteopatico, la cervicalgia ha avuto una buona riduzione del sintomo ma nel tempo hanno avuto una riacutizzazione del dolore regredito però al 40-50%.

Mentre, quelli che dopo il trattamento osteopatico, si sono sottoposti a una correzione visiva mediante occhiale, hanno avuto una riduzione del sintomo di cervicalgia dall’80% al 100% e tale condizione è perdurata nel tempo.

È da ricordare che un bravo osteopata dopo un’attenta analisi causale, tratta i disturbi sopra accennati operando manipolazioni sulle strutture vertebrali, sulle ossa craniche e sulle fasce oculari, senza l’utilizzo di farmaci.

E considerato quale ruolo importante svolgono i nostri occhi sulla nostra postura e funzione generale, sono fermamente convinto che si possa fare molto nel vasto mondo dell’oculistica e che l’osteopatia possa dare il suo valido contributo anche in questo campo dimostrando ancora una volta come l’approccio interdisciplinare e la collaborazione tra più professionisti siano fondamentali per la ricerca primaria della Salute del Paziente.