29 Apr Osteopatia: un regalo di Benessere per il Neonato

Osteopatia pediatrica: ogni neo-mamma si domanda a cosa serva e quali sono i reali rischi sul proprio piccolo.
Facciamo un po’ di luce sull’argomento.
In un neonato, le ossa della testolina sono strutturate per assorbire le pressioni naturali esercitate al momento del parto e non sono completamente ossificate. Per questo si deformano momentaneamente per affrontare il percorso verso la luce e, una volta che il bimbo fa il suo primo respiro, iniziano un naturale “automassaggio” che, gradualmente, le modella e le riporta alla loro normale posizione anatomica.
Di solito, tutto succede spontaneamente entro qualche giorno dal parto, ma se gli squilibri non vengono recuperati, è probabile che la testa, crescendo, dovrà adattarsi a convivere con piccoli o grandi movimenti di compensazione che condizionano il resto della struttura muscolo-scheletrica:
a volte senza problemi apparenti, a volte con qualche disturbo, come coliche, irritabilità, vomito, difficoltà di suzione, otiti e disturbi del sonno.
Ad esempio, se il piccolo soffre di coliche o rigurgita spesso o troppo, la causa potrebbe essere una leggera compressione, a livello della base cranica, del nervo vago, che tra i vari compiti ha anche quello di regolare le funzioni gastrointestinali e cardiocircolatorie;
Se il bebè presenta invece, difficoltà nella suzione, potrebbe esserci un’irritazione, sempre a livello della base cranica, dell’ipoglosso, un nervo cranico che presiede all’innervazione della muscolatura della lingua.
Compito dell’osteopata è individuare gli squilibri, spesso impercettibili, delle ossa che possono causare compressioni o rigidità e correggerli prima che si riverberino sul corpo, sviluppando nel tempo diversi dolori, anche cronici. La terapia, quindi, non cura i sintomi di un disturbo, ma stimola il naturale processo di autoguarigione e autocorrezione del corpo del piccolo paziente.
Il numero di sedute necessario per risolvere un determinato problema è variabile e come per tutte le tecniche dolci, la risposta è sempre individuale.
L’osteopatia non prevede l’uso di farmaci e non comporta effetti collaterali: quindi è adatta ai pazienti di ogni età. Come già premesso sopra, i neonati e i bambini piccoli sono creature con un corpo in divenire e, avendo strutture muscolo-scheletriche più elastiche, accettano più facilmente la guida delle mani dell’osteopata verso il riequilibrio della struttura.
Da un certo punto di vista, questo la rende anche un ottimo metodo di medicina preventiva, in grado non solo di curare i disturbi caratteristici dell’infanzia, ma anche di prevenirne molti altri tipici dell’adolescenza e dell’età adulta, come asma, scoliosi, difficoltà di attenzione e di apprendimento, piedi piatti e posture scorrette che, di frequente, causano dolorosi mal di schiena.
Un momento di relax
Spesso questa tecnica è conosciuta, come una terapia violenta, che “scrocchia”: nulla di più sbagliato.
Si tratta invece di una cura dolce e non invasiva.
Durante la visita, il bimbo viene tenuto sul lettino in posizione supina, prona o seduta, l’osteopata valuta le asimmetrie della testa e di tutto il corpo e con le sue mani “ascolta” i movimenti del cranio e lo “manipola” lentamente con lievi pressioni. (Non vengono superati mai i 5 grammi di pressione: il peso di una monetina).
Inizia così a lavorare per sbloccare e rendere più flessibili le strutture un po’ rigide.
La seduta per i più piccini dura un massimo 30 minuti, ma dopo il trattamento, i bimbi sono molto rilassati e una volta a casa dormono più tranquilli.
Infatti i trattamenti neonatali hanno intimi rapporti con le strutture neurologiche implicate nella regolazione del ciclo sonno-veglia.
L’irritazione e la compressione di alcune strutture nervose a opera dei tessuti di sostegno adiacenti, possono dar luogo a disturbi del sonno.
L’intervento dell’osteopata è orientato a diagnosticare queste disfunzioni somatiche e al loro trattamento, portando il bambino nell’arco di alcune sedute, a riacquistare un sonno regolare e restauratore.
Per i più grandicelli le sedute sono in oltre un’occasione per imparare a riconoscere il proprio corpo e a esprimere le proprie emozioni.
Indispensabile dopo una nascita difficile
In molti paesi europei il neonato è sottoposto di routine a uno screening osteopatico quando è ancora in ospedale.
In Italia questo non succede, ma un incontro con il terapista dovrebbe essere proposto almeno se il piccolo ha avuto una nascita complicata.
Ecco da quali fattori:
- travaglio inferiore a 2 ore o superiore a 8;
- parto gemellare (due bimbi nello stesso pancione sono sottoposti a maggiori compressioni);
- parto pre-termine (il cranio dei bimbi nati prima della 37ª settimana è più fragile);
- parto podalico o di faccia (le due presentazioni più soggette a pressioni intracraniche);
- cesareo (il passaggio dall’habitat uterino al mondo esterno è troppo veloce e brusco);
- uso del forcipe, della ventosa o della manovra di Kristeller (i bimbi nati con questi metodi riportano spesso alcuni gradi di compressione, stiramento o contusioni più o meno lievi).
È importante ricordare che il trattamento osteopatico, non è mai rivolto ad una specifica malattia, ma sempre al paziente, (grande o piccino), e allo scopo di migliorarne la potenzialità funzionali, ovvero migliorarne la salute e la qualità di vita.